LE CATTEDRALI DEL LAVORO

a cura di Renato Corsini e Paolo Conforti
in collaborazione con Brescia Photo Festival

 

dall’ 8 maggio al 13 giugno 2021
giovedì/venerdì/sabato/domenica ore 15.00-19.00

Fino a qualche anno fa erano semplicemente fabbriche dismesse, luoghi del lavoro dal retrogusto un po’ malinconico dove regnava lo stridore tra il silenzio dell’attività interrotta e i rumori di una volta.

Erano opifici che, perdendo la loro vocazione produttiva, avevano anche cancellato il legame che si era creato con il luogo di residenza, incidendo pesantemente sulla vocazione di un territorio. La loro rivalutazione, passata attraverso un concetto di archeologia “industriale”, ha tracciato nuovi percorsi all’interno di un sistema, anche culturale, che intende recuperare momenti di conoscenza e di memoria. Di fatto, si sono rivelati straordinari testimoni dell’epopea della rivoluzione industriale, capaci di farci riflettere su una storia economica e sociale che ha caratterizzato forti metamorfosi urbane.

Quei “relitti”, oggi, sono in grado di raccontarci, attraverso il “presente”, “un passato” di grandi cambiamenti e di trasformazione nel mondo del lavoro; costituiscono un “patrimonio” sul quale è necessario investire, anche in termini innovativi, per una forma di “turismo industriale” come strumento di rinnovato approccio ai passati meccanismi produttivi. Farli diventare nuovi poli della cultura e musealizzarli, significa incentivare una strategia di turismo diverso e alternativo di cui necessitiamo per un futuro sviluppo della conoscenza.
Brescia, la città del tondino, per anni identificata come virtuoso esempio di realtà industriale, ha disseminato nel suo vasto territorio innumerevoli insediamenti votati a una forte diversificazione produttiva che, oggi, costituiscono quel patrimonio” da non disperdere.

Con la mostra “le cattedrali del lavoro”, grazie al pregevole lavoro fotografico dell’agenzia BAMS che ha documentato alcuni tra gli esempi più rappresentativi dell’archeologia industriale bresciana, il BRESCIA PHOTO FESTIVAL vuole offrirne testimonianza, nell’intento di suscitare momenti di riflessione e di discussione.
Renato Corsini