Dall’1 dicembre al 7 gennaio, da Spazio Contemporanea a Brescia, in mostra gli scatti dei più noti fotografi del mondo, per un obiettivo solidale: sostenere i giovani delle periferie di Nairobi MMI (Medicus Mundi Italia), SCAIP (Servizio Cooperazione Assistenza Internazionale Piamartino) e SVI (Servizio Volontario Internazionale) dopo il grande successo delle precedenti 5 edizioni organizzano, unite sotto un unico logo della Onlus NO ONE OUT, un’esposizione di capolavori della fotografia internazionale riguardanti il mondo del’infanzia e dell’adolescenza. L’esposizione si svolgerà presso lo Spazio Contemporanea in corsetto Sant’Agata 22 a Brescia. Nella mostra, curata da Lucio Merzi in collaborazione con Antonio Comini e Cinzia Battagliola, saranno esposti un centinaio di capolavori della fotografia dall’ottocento ad oggi. Ci sono gli adolescenti di Wilhelm von Gloeden immersi nella luce siciliana come in una sorta di Arcadia ritrovata, ci sono i bambini di Lewis Hine, i cui visi sono diventati simbolo dei diritti dell’infanzia, ci sono le strade di Parigi raccontate dalla poesia di Willy Ronis.
Si ripercorre il Novecento incontrando i neorealisti italiani, che attraverso i volti dei bambini hanno raccontato il Bel Paese che si riprendeva dal dramma della guerra e si proiettava verso un futuro di benessere economico. Non manca l’ironia, quella di Elliott Erwitt o di Martin Parr, che con i suoi colori vibranti ed eccessivi continua a narrarci la grande fiera delle vanità del nostro tempo. Si arriva alle ricerche contemporanee, dove l’allestimento, la messa in scena è studiata per trasmettere un messaggio che va oltre l’immagine stessa. Dai ritratti di Clark & Pougnaud immersi nella luce di Edward Hopper, passando dalla ricerca pittorica di Jan Saudek, arrivando agli estremi del collettivo russo AES+F, fino alla totale irrealtà dei manichini surrealisti di Bernard Faucon. Finalità non ultima della mostra è quella di raccogliere fondi per il progetto “No One Out! Empowerment per l’inclusione giovanile negli slum di Nairobi” Nella capitale keniota il 60% della popolazione vive in condizioni di povertà e cronica vulnerabilità. Il progetto intende favorire l’inclusione sociale, sanitaria ed economica soprattutto dei giovani che vivono negli slum. Le ONG si stanno impegnando a migliorare l’inserimento sociale ed educativo dei gruppi più vulnerabili: bambini, ragazzi disabili, giovani e donne sieropositivi tramite attività di formazione a ragazzi, genitori e insegnanti.